Analisi SEO di Yoast: come funziona e cosa c’è di nuovo
Con uno degli ultimi update rilasciati sulla nostra piattaforma, abbiamo aggiornato anche la componente che gestisce il SEO sui nostri siti web.
Quest’ultima versione ha introdotto una serie di miglioramenti sulla parte di analisi dei contenuti, che vorrei vedere insieme a voi.
Cos’è l’analisi SEO?
L’analisi SEO fa parte del “kit” di ottimizzazione con cui equipaggiamo ogni sito web che costruiamo: si tratta di un pannello, che trovi al fondo di ogni pagina e articolo, in cui sono segnalati eventuali problemi di quella pagina o articolo legati all’ottimizzazione per i motori di ricerca.
Come funziona l’analisi SEO?
Per far funzionare l’analisi SEO è necessario compilare il campo della “frase chiave“. Questa frase è quella per cui vuoi far posizionare l’articolo / pagina in questione.
Una volta compilato questo campo, il sistema procederà ad una verifica del tuo contenuto, analizzandone diversi aspetti e parametri. Ad ognuno di essi verrà assegnato un punteggio:
- rosso: parametro non rispettato
- arancione: parametro rispettato in parte
- verde: parametro corretto
Ma passiamo a vedere cosa c’è di nuovo nell’ultima versione.
#1 – Analisi SEO del titolo h1
Questa nuova funzione controlla che sulla pagina sia presente un solo titolo h1 (e non più di uno), e che sia posizionato prima del contenuto.
A cosa serve?
I titoli aiutano Google a comprendere il contenuto essenziale della tua pagina/articolo. Se hai più di un h1 nella stessa pagina Google potrebbe “confondersi”.
Inoltre, una struttura corretta dei titoli (h1, h2, h3, ecc) è anche importante per “guidare” i tuoi utenti nella lettura.
E infine, la struttura dei titoli è molto importante anche per quanto riguarda l’accessibilità: chi ha problemi di vista e utilizza uno screen reader, di solito usa i titoli per “navigare” all’interno della pagina.
#2 – Valutazione densità frasi chiave
Questa funzionalità adesso tiene in conto la lunghezza della frasi chiave prima di dare il suo “giudizio”: se hai selezionato delle frasi chiave piuttosto lunghe, sarà molto più difficile usarle spesso nel testo, ed è quindi giusto che tu non venga “forzato” ad usarle troppo, così da non incappare in una penalizzazione per “troppa ottimizzazione” (sovraottimizzazione) da parte di Google.
Inoltre, adesso l’analisi è in grado di valutare la presenza della frase chiave anche quando le parole sono usate in ordine diverso.
Perché è importante?
Google cerca di fornire a chi ha fatto una ricerca i risultati più rilevanti: per poter fare questo, il motore di ricerca letteralmente “legge” il contenuto della tua pagina per capire “di cosa parla”.
Per questo motivo devi cercare di usare la tua “frase chiave”, cioè quella frase per cui vorresti che la tua pagina venisse trovata su google, nel contenuto della pagina stessa.
Se usi questa frase chiave troppo spesso però, l’esperienza di lettura dell’utente può risultare compromessa e, allo stesso tempo, potresti incappare in una penalizzazione da parte di Google per sovraottimizzazione.
#3 – Link in uscita
Ora l’analisi mostra un “pallino rosso” invece che arancione quando non sono presenti dei link che puntano a siti esterni. Il web si basa sui link, e per sostenere questa filosofia devi aggiungere un link ad una risorsa esterna ogni volta che ha senso farlo (per esempio se parli di Napoleone Bonaparte, potresti aggiungere un link alla pagina di WikiPedia che ne parla).
#4 – Attributi delle immagini
Ora l’analisi controlla in automatico il numero di immagini nella pagina, ma soprattutto controlla che in una certa percentuale di esse (ma non tutte per evitare una penalità di “sovraottimizzazione” sia presente un testo alternativo con la frase chiave da te scelta.
A cosa serve?
Conosciamo tutti l’importanza di avere delle buone immagini per il proprio sito, ma forse non sai che anche le immagini possono essere ottimizzate per il SEO.
Il campo “testo alternativo” di un’immagine viene infatti attivamente letto da Google per capire di cosa parla la pagina in questione e viene usato per la sezione “ricerca immagini”.
Infine il testo alternativo viene usato dagli strumenti di accessibilità, per esempio gli screen reader, per “leggere” l’immagine a chi ha problemi di vista.
#5 – Parole chiave nel titolo
Per diverse lingue (incluso l’italiano), per calcolare il livello di pertinenza del titolo della pagina rispetto alle frasi chiavi scelte, vengono adesso esclusi gli articoli, le preposizioni, e così via, in modo da ottenere un giudizio più veritiero.
A cosa serve?
Il titolo della pagina è una delle parti più importanti del SEO. Il titolo della tua pagina è la prima cosa che vedono gli utenti, e molto spesso l’unica cosa. E’ anche uno dei primi parametri che Google controlla per determinare di cosa parla quella pagina.
Se vuoi che la tua pagina sia ben posizionata per una specifica parola chiave, devi assolutamente cercare di utilizzarla nel titolo.
Prossimo appuntamento
Prossimamente voglio scrivere una guida completa su come utilizzare l’analisi SEO. Se ti interessa, rimani sintonizzato 😉
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