Quanto rende il tuo sito?
Sapresti dire e calcolare quanto rende il tuo sito internet? Sapresti indicare quanti accessi al tuo sito si trasformano in effettivo fatturato? In camere prenotate? In vini acquistati?
O semplicemente in nuovi clienti che indirettamente arriveranno a bussare alla porta della tua azienda?
Sembrano domande da un milione di dollari, in realtà internet e i suoi potenti strumenti permettono di fare anche questo.
E non solo, si può fare un lavoro mirato e strutturato con una finalità ben precisa: aumentare il volume di affari generato dal tuo sito.
Approfondiamo quindi un aspetto tra i tanti: conviene investire in pay-per-click? La risposta è si. Ed uno dei motivi è sicuramente dato dalla possibilità di poterne calcolare il rendimento: hai investito tot, ti è ritornato tot.
Per capirci meglio prendiamo l’esempio di una cantina che vuole promuovere una degustazione di Barolo gratuita (ma potrebbe essere qualsiasi altra cosa, la promozione di un soggiorno per un agriturismo, una cena in un ristorante, un nuovo prodotto di una qualsiasi azienda, …). Per promuovere la degustazione fa partire una campagna di Pay-Per-Click tramite Google.
La PPC (abbreviazione di Pay-Per-Click) permette di costruire un’annuncio che comparirà nelle ricerche di Google tutte le volte che un visitatore ricerca determinate parole chiave. Nell’immagine sottostante ho evidenziato in rosso i tre annunci pubblicitari che compaiono cercando su Google “degustazione barolo” (puoi anche controllare la pagina di ricerca di Google cliccando qui).
Quando una persona clicca sul tuo annuncio (primo passaggio misurabile) atterra su una pagina del tuo sito (chiamata landing page, ovvero pagina di atterraggio). Su questa pagina dev’esserci la possibilità per il visitatore di compiere un’azione (secondo passaggio misurabile): nel caso preso in esempio la possibilità di compilare un modulo per prenotare la propria visita in cantina.
Quindi il primo passaggio misurabile è il click sull’annuncio su Google; il secondo passaggio misurabile è l’azione sul tuo sito (per esempio la compilazione di un modulo).
1° passaggio misurabile: percentuale di click su Google (CTR)
Questo dato si riferisce alla prima parte: quando il navigatore cerca su Google. E’ il rapporto che indica la frequenza con cui le persone che vedono il tuo annuncio sulla pagina di ricerca di Google fanno clic su di esso. Il CTR misura il rendimento delle tue parole chiave e dei tuoi annunci. Dal tuo pannello di controllo di Google Adword potrai tenere costantemente sotto controllo questo dato. In itinere potrai quindi affinare le chiavi di ricerca ed il testo degli annunci per capire “cosa funziona meglio” e quale tipo di comunicazione convince più visitatori a cliccare sul tuo annuncio.
2° passaggio misurabile: il rendimento della tua landing-page (tasso di conversione)
Quando il navigatore ha cliccato sul tuo annuncio sulla ricerca di Google e finisce sul tuo sito allora si può misurare un secondo parametro. Atterrato sulla tua landing page il visitatore può effettuare l’azione per cui tutto il sistema è stato messo in piedi: compilare il modulo (piuttosto che acquistare online il tuo prodotto in promozione o altro). Lo strumento che utilizziamo per la gestione dei moduli (il plugin Gravity Form) permette di calcolare un dato molto significativo: il tasso di conversione tra il numero di azioni andate a buon fine (es. compilazione del modulo) ed il numero totale di visualizzazioni della pagina. Se la tua landing page ha totalizzato 150 prenotazioni su un totale di 10.000 visite, vuol dire che ha un tasso di conversione del 1,5% (mediamente un tasso positivo su internet si aggira tra l’1,5 e il 3%).
Inoltre, monitorando con frequenza il tasso di conversione è possibile affinare la comunicazione e l’efficacia della tua landing page per migliorarne il rendimento. Portare il tasso di conversione dal 1,5% al 2,5% vuol dire nella pratica passare da 150 prenotazioni a 250 prenotazioni!
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